martedì 7 agosto 2007

Cosa fare se in famiglia qualcuno si droga

Nonostante i rischi ben noti, la gente continua a drogarsi e questo continua a rovinare delle vite. Si calcola che l’uso di droga costi agli Stati Uniti 100 miliardi di dollari l’anno per cure sanitarie, ridotta produttività sul lavoro, profitti mancati e criminalità. Ma forse sono i giovani — i ragazzi — a pagare il prezzo più alto. Secondo una ricerca effettuata in Brasile citata nel Jornal da Tarde, il 24,7 per cento dei ragazzi tra i 10 e i 17 anni ha già provato qualche tipo di droga.

È vero che negli Stati Uniti negli ultimi anni il consumo di droga da parte degli adolescenti è un po’ calato, ma è allarmante il numero di ragazzi tossicodipendenti. Secondo una ricerca, il 37 per cento degli studenti che frequentavano l’ultimo corso delle superiori l’anno precedente aveva provato almeno la marijuana. Uno su 5 ne aveva fatto uso il mese prima. Quasi 1 su 10 l’anno prima aveva provato l’ecstasy. Più del 6 per cento aveva provato l’LSD.

“La droga sta lacerando la nostra società, facendo proliferare la criminalità, diffondendo malattie come l’AIDS e uccidendo la nostra gioventù e il nostro futuro”. — KOFI ANNAN, SEGRETARIO GENERALE DELL’ONU

Da tutto il mondo arrivano notizie preoccupanti. L’Istituto Nazionale di Statistica della Gran Bretagna riferisce che “il 12 per cento degli studenti di età compresa fra gli 11 e i 15 anni aveva fatto uso di droga l’anno prima . . . La cannabis [marijuana] era di gran lunga la più usata”. Particolarmente allarmante era il fatto che “a più di un terzo (il 35 per cento) erano state offerte una o più droghe”.

Anche una relazione patrocinata dall’Unione Europea rivela che fra i ragazzi “è sempre più comune bere fino a ubriacarsi”. La relazione dice inoltre che “l’abuso di alcool è associato sia a varie conseguenze negative immediate, come incidenti, violenza e intossicazione, che a problemi inerenti allo sviluppo e di ordine sociale”. Dal Giappone arriva la notizia che “le droghe usate più spesso dagli adolescenti giapponesi sono solventi organici, cosa che può portare all’uso di altre droghe”.

Non meraviglia che il segretario generale dell’ONU Kofi Annan abbia detto: “La droga sta lacerando la nostra società, facendo proliferare la criminalità, diffondendo malattie come l’AIDS e uccidendo la nostra gioventù e il nostro futuro”. Spesso i tossicodipendenti sono responsabili di crimini come traffico di droga e omicidi. Inoltre, a motivo di questa dipendenza, molti diventano vittime della violenza, riportano lesioni o hanno rapporti sessuali occasionali e rischiosi. E se pensate che la vostra famiglia ne sia immune, riconsiderate la cosa. Una commissione governativa degli Stati Uniti ha detto: “La droga non è un problema unicamente dei poveri, delle minoranze o dei ghetti cittadini. . . . I tossicodipendenti provengono da ogni classe sociale e da ogni parte del paese. La droga è un problema che riguarda tutti”.

Eppure i genitori spesso non si accorgono del pericolo finché non è troppo tardi. Prendete il caso di una ragazzina brasiliana. “Beveva alcolici”, spiega Regina, sua sorella.* “In famiglia pensavamo che non ci fosse niente di male. Ma questo l’ha portata a provare la droga con i suoi amici. Dato che i nostri genitori la trattavano sempre come se i problemi che causava fossero irrilevanti, la situazione è precipitata. Diverse volte è scappata di casa, e ogni volta che veniva ritrovato il cadavere di una ragazza, la polizia chiamava mio padre per sapere se era lei. Questo ha causato molta angoscia alla mia famiglia”.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità presenta cinque ragioni fondamentali per cui i ragazzi potrebbero essere indotti a drogarsi:
(1) Vogliono sentirsi adulti e prendere le proprie decisioni
(2) Vogliono sentirsi accettati
(3) Vogliono rilassarsi e sentirsi in forma
(4) Vogliono correre rischi e ribellarsi
(5) Vogliono soddisfare la loro curiosità

Anche la facilità di procurarsi la droga e le pressioni dei coetanei aumentano le probabilità che un ragazzo adotti questo comportamento autodistruttivo. “I miei genitori non hanno mai parlato della droga. A scuola gli insegnanti menzionavano il problema ma senza entrare nei particolari”, spiega Luiz Antonio, un ragazzo brasiliano. Incitato dai compagni di scuola, ha cominciato a drogarsi quando aveva 14 anni. Poi, quando ha cercato di smettere, gli “amici” che gli fornivano la droga l’hanno minacciato con un coltello perché continuasse.

Vi rendete conto che i vostri stessi figli potrebbero essere in pericolo? Cosa avete fatto per proteggerli dalla droga? L’articolo che segue analizzerà alcuni modi in cui i genitori possono proteggere i figli.

La rapida evoluzione della medicina odierna

La medicina oggi sembra non avere più frontiere e si evolve con una rapidità sorprendente. Basti pensare che chiunque voglia tenersi aggiornato è costretto a rinnovare ogni anno circa il 20% delle sue nozioni. E non cambiano solo le tecniche di indagine, all'insegna di una maggiore sensibilità e capacità predittiva, ma le stesse malattie con particolare riferimento a quelle infettive col trascorrere degli anni tendono ad acquisire connotati differenti, al punto quasi da non essere più riconoscibili secondo i criteri classici. Il dovere di tutti i medici è compiere questo sforzo faticoso con la massima competenza e professionalità, ma anche il grande publico avverte spesso l'esigenza di apprendere quali sono i nuovi orizzonti del progresso tecnologico e quali prospettive delinea la moderna scienza medica. Questo sito non ha la pretesa di raggiungere un obiettivo così ambizioso, ma vuole proporsi all'utente come semplice strumento di interpretazione dei principali termini di anatomia, patologia, diagnostica e terapia nei quali più spesso ci si imbatte nella realtà di tutti i giorni.

Le origini dell'allergologia,la classificazione delle sindromi allergiche

Le origini dell'allergologia,la classificazione delle sindromi allergiche,allergie vere e le pseudoallergie.
Il problema clinico legato al campo delle allergie è vastissimo, complesso e controverso a causa dell'esistenza di situazioni intermedie come le pseudo-allergie e le reazioni di ipersensibilità o le reazioni tossiche, che certo non contribuiscono a semplificare una problematica che interessa milioni di persone. Inoltre un discorso a parte meritano le intolleranze. Iniziamo con alcune brevi note storiche sulle allergie. Agli inizi del secolo scorso fu pubblicato il primo libro sull’effetto negativo per la salute da parte di alcuni cibi il cui titolo era “The food factor in disease”.
Nel 1908, il medico inglese Shofield immunizzò un paziente che soffriva di asma a causa delle uova. Negli anni 40, fu fondata la “Society for Clinical Ecology”, cioè l’Ecologia Clinica, una branca medica sviluppatasi soprattutto nei paesi anglosassoni, che studia i sintomi e i disturbi causati dall’impatto sull’organismo delle sostanze presenti nell’ambiente, siano esse chimiche, farmacologiche, alimentari, ambientali, ecc.

CLASSIFICAZIONE DELLE SINDROMI ALLERGICHE Vediamo adesso di classificare in modo moderno ed attuale tutte quelle patologie caratterizzate da sintomi che richiamano le allergie ma che, come vedremo, sono molto diverse tra loro.

a) allergie vere o propriamente dette
b) pseudoallergie
c) intolleranze alimentari
d) reazioni tossiche e da ipersensibilità
e) perdita della tolleranza immunologia ( MCS o TILT)

ALLERGIE VERE O PROPRIAMENTE DETTE

L’allergia propriamente detta è una reazione acuta mediata dal sistema immunitario in risposta ad una specifica sostanza estranea (non-self, cioè non propria dell’organismo), in grado di determinare una sorta di choc del sistema immunitario che reagisce in maniera violenta, determinando sintomi repentini

PSEUDOALLERGIE
Le pseudoallergie, molto più frequenti delle allergie, sono manifestazioni non sostenute da meccanismi immunitari ma dovute, in genere, ad una serie di concause negative come l’aumento del tasso corporeo di istamina INTOLLERANZE ALIMENTARI
Si tratta di sintomi patologici collegati all’ingestione di alcuni cibi, nei confronti dei quali si è sviluppata una sorta di idiosincrasia, o nello svezzamento o negli anni successivi, in genere per abuso alimentare. REAZIONI TOSSICHE E DA IPERSENSIBILITA'
Le prime sono reazioni dovute al contatto con tossine o veleni, ad esempio ai funghi tossici. Per ipersensibilità si intende una reazione anomala ad alcune sostanze contenute negli alimenti, ad esempio la solanina dei pomodori.

Riproduzione e conservazione della specie

La riproduzione è la generazione di nuovi individui; funzione tipica di ogni organismo vivente, ha per scopo la conservazione della specie. Può essere agamica o sessuata. La riproduzione agamica, propria degli animali inferiori, si compie quando si originano nuovi individui da un solo organismo; avviene per scissione, gemmazione o sporogonia. La riproduzione sessuata richiede la fusione di due cellule germinative: la maschile (spermatozoo) e la femminile (ovocellula). Sono ovipari gli animali in cui l'ovocellula fecondata, o uovo, si sviluppa fuori del corpo materno (p.e. negli uccelli, rettili, pesa); vivipari quelli in cui l'uovo si sviluppa all'interno e a spese del corpo materno con emissione di prole viva (come nei mammiferi); ovovivipari quelli (salamandra, vipera ecc.) in cui l'individuo si sviluppa dall'uovo indipendentemente dal corpo materno, ma resta in questo sino al completo sviluppo. Particolari forme di riproduzione sessuata sono la partenogenesi e la metagenesi. Anche nel regno vegetale la riproduzione può essere agamica o sessuata. La riproduzione agamica avviene per scissione, gemmazione, frammentazione, o mediante propaguli e spore. La riproduzione sessuata avviene per fusione di due cellule spedali (gameti), una maschile e una femminile. Propria dei vegetali la riproduzione vegetativa, che si verifica mediante il distacco di parti del tallo o del conno, capaci di riprodurre un intero individuo
Fonte : Rivista scentifica