venerdì 12 febbraio 2010

Le prostatiti batteriche

Le prostatiti batteriche sono causate dagli stessi germi che causano infezioni delle vie urinarie; predominano ceppi di Escherichia coli e di altri batteri intestinali, detti appunto entero batteri. La prostata può infettarsi per via ascendente, o per via discendente, ma anche per contiguità o per via linfatica dal retto, mentre è rara la via ematogena. La via di diffusione più importante è quella ascendente: l'uretra prostatica rappresenta una sorta di serbatoio, delimitato a monte dal collo vescicole e a valle dallo sfintere esterno, in cui si può determinare, durante la minzione, un reflusso uretro-prostatico.

D'altra parte, poiché l'uretra è colonizzata in modo asintomatico da germi acquisiti per lo più per contatto sessuale, il reflusso potrebbe causare l'infezione della prostata e sembrerebbe essere alla base anche delle prostatiti iatrogene insorte dopo cateterismi o manovre strumentali endoscopiche. La possibilità che il reflusso d'urina infetta nei dotti prostatici costituisca un'importante modalità d'infezione nelle prostatiti è stata sottolineata dall'osservazione, secondo cui ali* analisi cristallografica molti calcoli appaiono contenere sostanze più rappresentate nell'urina che nel liquido prostatico. Se i batteri rimangono nascosti all'interno di tali concrezioni, difficilmente potranno essere raggiunti dagli agenti antibatterici, e ciò giustifica le difficoltà terapeutiche. Causa favorente il reflusso è generalmente rappresentata da un'ostruzione delle basse vie urinarie, congenita o acquisita.

Per queste ragioni, in tutti i pazienti che presentano una sintomatologia da prostatite, bisognerebbe eseguire uno studio completo delle vie urinarie;
infatti la correzione di eventuali anomalie spesso risolve completamente la malattia, specie nelle forme recidivanti.
Esistono poi fattori favorenti o scatenanti che sono legati all'alimentazione e allo stile di vita. Essi non sono peraltro di secondaria importanza nell'evoluzione delle prostatiti a livello clinico e vanno tenuti in debita considerazione. Riguardo l'alimentazione, senz'altro tutti i cibi che favoriscono un alterato equilibrio della flora batterica intestinale e che determinano congestione venosa pelvica influiscono negativamente sull'andamento clinico delle prostatiti . Una funzione intestinale equilibrata è assai importante, giacché abbiamo visto che la prostata è appoggiata sul retto, e da esso separata da una sottile lamina fibrosa; pertanto i germi facilmente possono arrivare alla prostata per questa via, e un'alterata flora microbica intestinale facilita questo passaggio (non per niente i germi più comuni delle prostatiti sono gli entero-batteri).

In relazione alle abitudini di vita, la vita sessuale del paziente incide notevolmente sulla salute della prostata, che, come abbiamo visto nel capitolo precedente, ha un ruolo fisiologico ben preciso nell'eiaculazione. Pertanto


tutti gli eccessi sessuali, ma anche periodi prolungati di astinenza si ripercuotono sulla ghiandola prostatica, favorendo la sua infiammazione. Infatti la prostata è la ghiandola che secerne il liquido prostatico, componente fondamentale dell'eiaculato e periodicamente tale secreto ha necessità di fuoriuscire, per evitare una congestione della ghiandola. Naturalmente i rapporti a rischio sono i più pericolosi, giacché le malattie sessualmente trasmesse non solo possono determinare un'uretrite, ma i germi possono risalire anche fino alla prostata.
Un fattore di rischio troppo spesso sottovalutato è costituito dal coito interrotto: tale pratica, ancora molto diffusa anche tra i giovani, rappresenta un formidabile mezzo di diffusione di germi all'interno della prostata, giacché il controllo volontario dell'eiaculazione (come della minzione) non può manifestarsi se non attraverso la contrazione volontaria dello sfintere striato, che chiude a valle del veru montanum (dove sboccano i dotti eiaculatori) l'uretra. Pertanto l'eiaculato che è già arrivato nell'uretra prostatica non fuoriesce anteriormente per la chiusura dello sfintere striato, ma rimane nell'uretra prostatica, raccogliendo tra l'altro i germi presenti in uretra e permettendo un reflusso di questi ultimi nella prostata.
Anche le professioni che comportano una prolungata posizione seduta (come nel caso di autisti, rappresentanti ecc.) favoriscono le prostatiti, giacché determinano congestione venosa pelvica.