martedì 22 settembre 2009

Bulimia: I rapporti affettivi di chi ne soffre si deteriorano

La persona che lotta contro la bulimia diventa spesso espertissima nel mascherare le sue manovre intorno al cibo. Quello che non
riuscirà mai a nascondere, però, saranno i forti sbalzi del suo umore. Vivere con una persona bulimica è come stare sulle montagne
russe: un susseguirsi di variazioni repentine tra stati d'animo sereni e gradevoli e scoppi di irritabilità e irragionevolezza privi di
motivi apparenti, tra momenti effervescenti e vitali e terribili depressioni durante le quali il senso di inutilità si estende a ogni cosa.

Ai genitori, ai fidanzati, alle compagne con le quali dividono la casa, e che non sanno nulla della bulimia, questi cambiamenti cosi imprevedibili appaiono frutto di sconsideratezza e asocialità. I rapporti affettivi si deteriorano.
Le bulimiche sono disperatamente consapevoli della loro con
dizione psicologica. Questo non fa che peggiorare le cose perché,
a quel punto, non hanno più il coraggio di spiegarsi per paura di
dover rivelare il loro umiliante segreto. Ciò implica uno sforzo in
cessante per far sembrare che «va tutto bene», una lotta nella qua
le talvolta si cede a causa della tensione crescente e che, alla fine,
spalanca le porte all'eccesso alimentare. È difficile dire se è l'umore a imporre un comportamento bulimico o se, viceversa, è lo
stesso eccesso alimentare a determinare l'umore.

Si tratta, in realtà, di una doppia elica nella quale una spirale
fatta di cicliche paure, disperazione e rinnovati buoni propositi è
attorcigliata all'altra, fatta di abbuffate, di successivi comporta
menti correttivi e di acquisti di cibo.

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