lunedì 15 ottobre 2007

Medicina delle dipendenze


La droga a mercato nero, sostengono i liberalizzatori, è ancora più pericolosa di quella che si potrebbe acquistare in farmacia. Infatti, spacciatori senza scrupoli (ma, si può parlare di scrupoli per chi si dedica a questo turpe mercato?) usano tagliare (cioè mescolare) la morfina o l'eroina con altre sostanze più economiche in modo da aumentare i loro guadagni: e spesso queste sostanze sono estremamente tossiche. Molti dei giovani e giovanissimi drogati che muoiono ogni giorno nelle nostre città sono uccisi da questi veleni. Vi sono persone che suggeriscono non già di liberalizzare l'uso di tutte le droghe, ma soltanto di quelle leggere (in particolare, la marijuana). Qui il discorso si fa ancora più difficile. È vero che la marijuana non ha sull'organismo gli effetti devastanti della morfina o dell'eroina, ma, come chiamo visto, il suo uso non è affatto innocuo. Lasciamo dunque, la parola a chi è contrario alla liberalizzazione. Per quanto le droghe leggere, abbiamo detto che chi è sotto gli effetti degli allucinogeni perde a volte il senso della realtà. Lasciare circolare persone in queste condizioni, dicono gli obiettori della liberalizzazione, è un pericolo non solo per il drogato o per una persona affetta da alcolismo, ma per tutti. Inoltre chi usa droghe leggere molto spesso è portato a passare a quelle pesanti, con conseguenze ancora più drammatiche. Per quanto riguarda la liberalizzazione delle droghe pesanti, le obiezioni sono di due tipi. In primo luogo, è ammissibile, da un punto di vista morale, che la società permetta il lento suicidio del tossicomane? Non deve intervenire cercando a qualsiasi costo di impedirglielo? (A questi discorsi si potrebbe obiettare che, purtroppo, si tollera che centinaia di migliaia di persone si suicidino ogni anno in tutto i il mondo con l'alcol e il tabacco). In secondo luogo, la liberalizzazione non potrebbe avere l'effetto di fare diffondere ancora di più la piaga della droga? Questa obiezione appare invero assai fondata: la possibilità di procurarsi la droga a basso prezzo e senza rischi potrebbe indurre molte persone a provare la droga almeno una volta. E, come sappiamo, provare la droga anche solo una volta, significa imboccare la via della morte. E' bene ricordare che il Servizio di Medicina delle Dipendenze è un servizio pubblico ospedaliero per la detossificazione da sostanze e comportamenti d'abuso e l'avviamento riabilitativo.

domenica 14 ottobre 2007

Neurologia, disturbi del sonno e psicologia


Nel corso di una notte, si succedano vari cicli di sonno.
Ciascun ciclo della durata complessiva di circa un ora e mezzo,comprende quattro fasi: il sonno diventa sempre più profondo passando dalla prima fase alla quarta di queste fasi.
La prima fase viene spesso denominata sonno REM, perché è caratterizzata dal che gli, occhi-ruotano rapidamente al di sotto delle palpebre (la sigla REM è formala dalle iniziali delle parole inglesi rapid eye movement, che significano appunto “rapido movimento degli occhi”). La maggior parte dei sogni, soprattutto di quelli che ricordiamo al nostro risveglio, si verificano proprio in questa fase del sonno.
Perché, dopo una buona dormita, ci svegliamo riposati? A questa domanda non è stata, finora, trovata una risposta soddisfacente. Ben note sono, però, le conseguenze della mancanza di sonno: se non dormiamo a sufficienza, diventiamo irritabili, distratti e meno efficienti sia nel lavoro fisico che in quello mentale. Se, poi, la privazione del sonno durasse troppo a lungo, si potrebbero verificare gravi fenomeni, come allucinazioni, collassi che possono essere sintomi di malattie mentali.
Un numero di ore di sonno di cui l'organismo ha bisogno dipende dall'età e varia da persona a persona in generale, i neonati e i bambini dormono più a lungo degli adulti.
Un disturbo assai comune è l'insonnia. Per vincerla, molte persone ricorrono ai sonniferi.

Attenzione,però: questi medicinali possono essere assai pericolosi, specialmente se presi insieme a bevande alcoliche.
I sonniferi vanno quindi utilizzati soltanto per brevi periodi, in casi di effettiva necessità, e sotto il controllo costante del medico.

Secondo la psicologia molte malattie e disagi come l'insonnia derivano da una capacità ridotta di ogni persona di adattarsi o no a stimoli ambientali con conseguente adattamento oppure di disadattamento. In quest’ultimo caso occorre individuare gli stimoli che in una data persona provocano riposte disadattive procedendo poi (con tecniche dette, appunto, comportamentali) a un decondizionamento.

Occhi glaucoma e cataratta

In medicina la branca che cura gli occhi dalle malattie della vista come il glaucoma e la cataratta è la medicina oculistica L'occhio o bulbo oculare, organo della vista, situato nella cavità dell'orbita, a forma di sfera con la parte anteriore sporgente; è costituito da tré membrane che ne formano le pareti e che, dall'esterno all'intemo, sono: tunica fibrosa (sclerotica, posteriore; cornea, anteriore); tunica vascolare (coroide, posteriore; iride, anteriore); tunica nervosa (retina). La parte estema del bulbo è rivestita da una membrana trasparente (congiuntiva). Partecipano alla visione: cornea, umor acqueo e umor vitreo, tra i quali è posta la lente {cristallino), un diaframma (iride), posto davanti al cristallino, e dotato di un foro regolabile (pupilla), uno schermo, la retina, che riceve l'immagine. L'accomodazione dell'occhio alla visione di oggetti a diverse distanze si realizza con variazioni di spessore del cristallino.

Aloe Vera: una pianta versatile per il nostro benessere

L’Aloe Vera Barbadensis Miller è una pianta della famiglia delle liliacee (la stessa di Aglio e Cipolla) che cresce nei climi aridi, riuscendo a immagazzinare al suo interno notevoli riserve idriche sottoforma di gel. Questa pianta è stata utilizzata per millenni da numerosi popoli, Egiziani, Greci, Indiani d’America e molti altri. Nei paesi europei ha avuto larga diffusione come medicamento fino agli inizi del 1800, quando ha iniziato a diffondersi la medicina moderna, basata principalmente su principi attivi singoli, spesso di sintesi.

Negli ultimi anni, con il ritorno al naturale, alla medicina alternativa, sono state nuovamente prese in considerazione le numerose virtù di questa pianta.

Essa può essere usata sia internamente all’organismo umano e animale, sia esternamente; ha proprietà disintossicanti, antibiotiche, antivirali, antiparassitarie; stimola il sistema immunitario, equilibrandolo.

Se applicata sulla cute ha un forte potere cicatrizzante, idratante, emolliente; inoltre l’Acemannano in essa contenuto permette di veicolare all’interno delle cellule tutti i suoi principi attivi o altri principi eventualmente disciolti in una matrice di Aloe.

L’Aloe vera è consigliata come integratore vitaminico-minerale, ricostituente, antidepressivo (uso interno); esternamente su ferite, tagli, scottature, acne, psoriasi e tutti i problemi di pelle; inoltre si può applicare in bocca, su gengive infiammate, ascessi, ferite da estrazione dentale.

In conclusione, l’ALOE VERA è una pianta dai molteplici usi la cui efficacia è universalmente riconosciuta; lo scetticismo iniziale che si può provare ha ben poca durata, quando si evidenziano chiaramente i risultati benefici. Ecco qua potete vedere il catalogo online del Leader Mondiale in prodotti di Aloe Vera: http://www.aloeveraflp.it/prodotti

Leggete li anche i numerosi fattori a cui il consumatore deve badare se cerca una qualità seria e approvata.

Toirano (SV) 6.09.07 Tina Hahn

About the Author

Tina Hahn usa da 5 anni prodotti di Aloe Vera, poteva combattere con successo le proprie allergie, mal di testa, problemi di pelle. Ora è diventata anche distributrice indipendente della Forever Living Products. Prima di questa attività ha lavorato nel settore sociale alla Caritas in Germania. E' tedesca, 38 anni, sposata senza figli, con 3 gatti, vive da 4,5 anni in Italia, finalmente ora al mare in Liguria. La sua storia potete leggere qua: http://www.aloeveraflp.it

fonte

Pelle e derma: differenza

II nostro corpo è rivestito da un organo detto pelle (o cute). Essa è costituita da due strati principali: L'epidermide (più esterno) e il derma (più interno). L'epidermide è priva di vasi sanguigni, ha spessore diverso nelle varie parti del corpo (massimo nel palmo della mano e nella pianta del piede) ed è formata da uno strato corneo (esterno) e da uno strato germinativo (interno): in quest'ultimo si generano le nuove cellule che vanno a sostituire quelle «morte» della superficie (ogni 15/30 giorni l'epidermide si rinnova completamente). Il derma ha uno spessore maggiore, è ricco di vasi capillari ed è formato da un tessuto robusto ed elastico nel quale sono immerse le ghiandole sudoripare, le ghiandole sebacee, le terminazioni di molte fibre nervose e i peli.

Ciascun pelo o capello, composto di radice e stelo, si trova inserito in una cavità (follicolo pilifero) alla cui base è il bulbo pilifero, da cui dipende la crescita del pelo. Subito al di sotto della pelle vi è uno strato di cellule, detto tessuto sottocutaneo, ricco di depositi di grasso che variano secondo lo stato di nutrizione dell'individuo. La pelle svolge una serie di funzioni assai importanti, e cioè una funzione protettiva (da urti, sbalzi di temperatura, sostanze velenose, batteri, virus e parassiti; inoltre lo strato più esterno, essendo relativamente impermeabile, evita la disidratazione dell'organismo); una funzione termoregolatrice, cioè di regolazione della temperatura corporea (mediante la produzione di sudore e la dilatazione dei capillari superficiali): una funzione respiratoria (che è importante in molti animali inferiori con polmoni poco sviluppati o addirittura privi di altri organi respiratori, ma di scarso rilievo nell'uomo e negli altri vertebrati superiori); una funzione sensoriale (senso del tatto, senso termico, senso del dolore forniti da appositi corpuscoli, detti recettori, distribuiti su tutta la superficie cutanea e collegati al cervello tramite i nervi).

Indice glicemico

Ogni alimento contenente carboidrati che noi assumiamo con la dieta è in grado di aumentare la risposta glicemica del nostro organismo. L'indice glicemico è il rapporto percentuale tra la risposta glicemica dovuta all'assunzione di un certo alimento, rispetto a quella di un alimento standard (pane bianco), consumati in quantità isoglucidica. L'indice glicemico del pane bianco è posto uguale a 100. Conoscere l'indice glicemico degli alimenti è molto importante, in quanto maggiore sarà l'indice glicemico dell'alimento e maggiore sarà la risposta insulinica. Tenere sotto controllo la risposta insulinica ha molteplici vantaggi: i più importanti sono evitare l'instaurarsi dell'insulino resistenza dei tessuti periferici, fattore molto importante nella prevenzione del diabete mellito di tipo 2 e una risposta insulinica più bassa permette all'organismo un miglior controllo del peso. Infatti l'insulina permette l'ingresso del glucosio nelle cellule del tessuto adiposo, che viene trasformato poi in grasso.